Un progetto tutt’altro che convenzionale quello di Opera Tuderte dell’architetto umbro Melissa Giacchi. Situato alle porte dell’antica cittadina di Todi, in un lotto che un tempo ospitava il poligono di tiro medievale, il progetto si traduce in un’abitazione a due piani dall’atmosfera accogliente, elegante e raffinata, in pieno equilibrio con il contesto in cui si inserisce. L’abitazione è caratterizzata da uno spazio interno razionale, essenziale nei volumi e nelle forme, e da un esterno più rustico e tradizionale, reso fortemente attuale dalle ampie vetrate che ne definiscono l’identità.
Tutto è connesso grazie a un progetto open che detta nuove regole per il vivere contemporaneo.
Da qui la scelta accurata dei materiali, che ricade sul legno di frassino naturale massello – con cui sono realizzati tutti gli arredi su misura –, ferro, vetro e gres porcellanato. Al piano terra troviamo la zona giorno, la camera patronale e i servizi, mentre al piano superiore un grande piano scrivania e due camere per gli ospiti. Tutto è connesso grazie a un progetto open che detta nuove regole per il vivere contemporaneo.
L’architetto Melissa Giacchi racconta il progetto su Livingroome.
In che modo e attraverso quali soluzioni progettuali l’abitazione si apre all’ambiente naturale circostante?
Il lotto in cui insiste il progetto, già per sua natura protende verso il verde, terminando all’interno di un bosco alle pendici della cittadina di Todi. Questa condizione unitamente alla volontà di ricalcare la preesistente volumetria che vedeva due corpi di fabbrica connessi da un porticato, ha dato l’avvio allo sviluppo del progetto. Il risultato è il contrasto tra un prospetto di facciata austero, in una composizione razionale e geometrica con ingresso centrale oltre il quale si manifesta una generosa doppia altezza aperta verso l’ambiente.
La parete che delimita il grande salone e il ballatoio superiore infatti dialogano con l’esterno grazie al grande infisso che all’occorrenza può essere schermato dal frangivista o dalla morbidezza dei tendaggi. Tutte le altre aperture allo stesso tempo tentano di incorniciare l’ambiente circostante con un rivestimento degli imbotti in legno di frassino, la stessa essenza utilizzata per le scale e per tutto il mobilio disegnato e realizzato su misura. Soluzioni materiche coerenti e coordinate che rendono protagonista il contesto, nella volontà di armonizzarsi con esso.
Descriva il progetto attraverso 3 concetti chiave.
Continuità spaziale, fluidità di percorsi ed empatia naturale. In primis la continuità spaziale e materica: data dall’interpretazione unica degli interni che si traduce nella doppia altezza della zona giorno ma anche nell’assenza di porte negli ambienti privati, risolta con sistemi di quinte e trasparenze, soluzioni che hanno permesso un’uniformità nell’uso dei materiali. Fluidità di percorsi: un concetto strettamente connesso alla mancanza di porte a cui si accennava sopra, un aspetto che permette di disegnare linee morbide nello spazio regalando affascinanti viste prospettiche. In ultimo empatia naturale, nel senso di mettersi in comunicazione con il contesto esterno, con l’ambiente nel suo mutamento continuo.
Qual’è il nuovo equilibrio che viene creato tra il progetto di ristrutturazione e l’antica preesistenza del muro di pietra? Che ruolo hanno i materiali scelti?
La stretta connessione tra il volume abitativo e la cortina in pietra si rintraccia nell’antica funzione di poligono di tiro militare del lotto, ad oggi un’eco del passato che però si mantiene viva per la coerenza nei materiali scelti, infatti le antiche pietre sono state riutilizzate per il recupero del fabbricato unitamente ai materiali locali. Il ripristino del muro così abbandona la vecchia funzione per acquisire forte personalità come quinta scenografica nel giardino che introduce nell’area piscina.
Ci parli dello studio del verde.
Sin dal primo sopralluogo si poteva apprezzare una grande ricchezza vegetativa e soprattutto la presenza di una quercia statuaria da mettere in evidenza. Da questi aspetti è nata una riflessione sul verde che ha messo il paesaggio, la vista sulla vallata e lo sviluppo naturale del verde al primo posto, lontano da logiche artefatte. Si parte così da una distesa a prato per proseguire in un crescendo di vegetazione fino a perdersi nel bosco, in una gestione parallela della luce artificiale che allontanandosi dall’abitazione lascia spazio al buio della notte.
Photo credits by Luca Petrucci
Elisa Viglianese
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